#storiadiunequilibrista continua a ricevere ottime recensioni a testimonianza di un lavoro di penna importante e grazie sopratutto alla firma di Guido Guglielminetti alla produzione.

Ecco cosa ci raccontano BLOGMUSIC.IT e MUSICALNEWS.IT

“STONA: 40 anni di scrittura, 4 minuti di canzone”

“Ci è piaciuta molto questa frase che in qualche modo adattiamo per il titolo di quest’articolo. È lo stesso STONA che commenta l’ultima grande canzone che chiude la tracklist di questo disco dal titolo “Storia di un equilibrista” prodotto da Guido Guglielminetti, capobanda di De Gregori e non solo. In merito proprio al commento di “Santa pazienza”, Stona ci dirà: “Ci ho messo 40 anni per scriverla e 4 minuti per cantarla!!!”.

Una grande canzone di stampo classico che chiude un disco che da questo stile in qualche modo cerca l’evasione e l’evoluzione. Un lavoro poliedrico di canzone d’autore sociale e intima di pensieri, di figure allegoriche, di metafore per raccontarci il mondo che vive intorno a noi ogni giorno. Elettronica composta ma anche un bellissimo suono curato dallo stesso Guglielminetti e altre firme importanti come la batteria di Elio Rivagli e il pianoforte di Carlo Gaudiello. Sentori di radici classiche della canzone d’autore che però si rivestono di una visione moderna e frizzante, leggera e accattivante anche nei temi più impegnativi. Fino a chiudere il cerchio in una seducente ultima canzone che sottolinea con mestiere la bellezza della grande scuola classica di un cantautore italiano.”

Potete trovare l’intera intervista e recensione seguendo questo link ——-> https://www.blogmusic.it/interviste/stona-40-anni-di-scrittura-4-minuti-di-canzone/?fbclid=IwAR1FrSxpWmncAKQZ1K3RB0TbUjlEEo-6Dq54WsbX7PPUeAw7oz2TqI5y2Y0

Anche MUSICALNEWS parla molto bene di #storiadiunequilibrista

Si fregia della firma di Guido Guglielminetti questo nuovo disco di Massimo Stona dal titolo “Storia di un equilibrista”

“Pop fresco, frizzante, di bellissime cuciture testuali e non a caso tra i riferimenti di cui parlavo prima di sicuro c’è il buon Daniele Silvestri e in brani come “Streaming” o ancor di più in “Belladonna”, questi rimandi si fanno forse troppo espliciti, sentori di antichi ricami alla Dalla nella bellissima “L’agio del naufragio” dove peraltro va in scena una bellissima metafora che il nostro riprenderà poi in “Sonar”, quel parallelismo immaginario di una vita come viaggio nel fondali marini, e noi tra naufraghi e marinai in balia delle onde e del caso, armati di fantasia e di sonar.”